Giulio Gasparotti
CORRIERE VENETO - 04.02.1983
Galleria “S.Vidal”
Giovanni Gambasin. Tra stati irrazionali e automatismi psichici, il surrealismo di Gambasin si avvale anche di un tonalismo che registra meglio, e quindi postula, la ricerca d’una unità uomo - ragione - inconscio come espressione artistica a livello di linguaggio comprensibile.
Queste figure inserite in spazi e dimensioni proiettive offrono in più la spiegazione di tali fantasie, proprio nell’andare al di là dell’identificazione oggettiva.
Giulio Gasparotti
GENTE VENETA NOTIZIE - 07.11.1986
Galleria “San Vidal”: Giovanni Gambasin di Crespano del Grappa. Realtà e sogno sembrano contrapporsi in questa pittura dai colori tenui, dalle architetture inserite in uno spazio dilatabile. Una prospettiva, un’apertura, una finestra, un motivo qualsiasi, un braccio, un corpo, che, di volta in volta, scopre le brevi scansioni dello spazio-barriera o da cui si allontana il punto di vuoto. Gambasin ri-costruisce (anche nei disegni) gli aspetti oscuri della realtà - o quanto meno quelli che sembrano tali - quasi entro un velario. Perciò è tanto morbidamente definita. E’ un’immagine tonale, che mantiene i nessi con la cultura surrealistica, non, però, in senso evasivo, bensì alla ricerca d’un dialettico “perché” inesplorato. Il segno aiuta la stesura lieve, con le possibilità di minore assorbimento, essendo “il peso grafico” rapido, proprio per rendere logici gli elementi allusivi. Questa“intentio”, perciò, è un segno essa stessa per qualcosa d’altro. E’ un diretto rinvio al “perfetto” e a“l’imperfetto”. Quindi il tonalismo è legato all’imperfetto, mentre le figure si affidano al tempo perfetto. Le immagini, infatti, contengono tutte le proprietà delle cose o perlomeno le loro proprietà strutturali. Dire che “la pittura per Gambasin è un sogno, che si contrappone alla vita…” è semplice letteratura.